REGGIO EMILIA – Riceviamo e volentieri pubblichiamo due articoli, scritti da tre studentesse del liceo Chierici di Reggio. Utilizzano tutte gli autobus del trasporto pubblico per coprire il tragitto casa-scuola. Negli orari di punta, raccontano, è impossibile rispettare il distanziamento per tutelarsi dai rischi di contagio di covid19. Ecco la loro testimonianza e le loro richieste.
Elena Andreea Cretu, Nicole Giardina, 5ª B Liceo Chierici
Noi siamo due studentesse del quinto anno, frequentanti il Liceo Artistico Gaetano Chierici, che per raggiungere l’istituto tutti i giorni percorrono la tratta S.Ilario – Reggio Emilia: prendiamo l’autobus delle 6:00 per l’andata, e l’autobus delle 14:00 per il ritorno, quando potremmo prendere l’autobus delle 7:00 e delle 13:00. Il problema è che sono costantemente colmi, il che, in questo periodo di emergenza sanitaria, è inaccettabile, poiché l’autobus che prendiamo abitualmente ha una capienza massima di settanta persone. Facendo un semplice calcolo, notiamo che vi sono soltanto 21 posti a sedere. La domanda che ci poniamo è come sia possibile che la maggioranza delle persone rimaste in piedi mantenga il distanziamento sociale. È giusto che abbiano pensato per sette mesi al problema dei banchi, senza pensare a una vera soluzione per i mezzi di trasporto? Non vogliamo criticare il lavoro che è stato svolto, perché sappiamo che non è stato semplice, ma le soluzioni si possono trovare, anche di fronte a tante difficoltà. In conclusione chiediamo a nome di tutti gli studenti, che utilizzano gli autobus o i treni per andare a scuola, se sia possibile venirci incontro ed evitare di far ricadere tutta la responsabilità su noi giovani per l’aumento dei contagi.
Eleonora Rivi, 5ª C
Il nuovo anno scolastico si è aperto con alcune novità, rappresentate dalle norme anti-covid, per garantire la massima sicurezza e salvaguardare la salute propria e di tutti coloro che frequentano gli istituti scolastici, assicurando al loro interno la massima attenzione da parte di alunni, insegnanti e personale. Diversamente da quanto accade in ambito scolastico, nel trasporto pubblico, anche le norme igieniche più elementari sono spesso disattese da parte dei passeggeri; infatti gli autobus, nelle ore di punta, sono talmente congestionati da superare la capienza massima fissata all’80%; malgrado ciò non ne sono stati aggiunti ( carenza di mezzi e di personale, oltre che di soldi? Chissà!). Altri aspetti negativi che vorrei fare presenti sono: 1) la, secondo me, carente igienizzazione, visibile, cioè palese, degli autobus; 2) la presenza di persone prive di mascherina e la mancanza di finestrini apribili, che non permettono la corretta aerazione. Per questo motivo, volendo tutelare la mia salute e quella dei miei cari, ho deciso di utilizzare la bicicletta, percorrendo tutte le mattine ben 7 km, ed esponendomi ai pericoli del traffico. Tuttavia, con l’imminente arrivo della stagione invernale, mi si presenterà nuovamente il problema del trasporto dato che, a causa del maltempo, non potrò più utilizzare la bicicletta e quindi sarò costretta a ricorrere ai mezzi pubblici rischiando la mia salute!!! Ritengo che tutto ciò sia profondamente ingiusto e anticostituzionale, in quanto l’articolo 32 della nostra Costituzione riconosce la tutela della salute come diritto fondamentale dell’individuo e dell’intera collettività. Pertanto chiedo agli amministratori pubblici un intervento affinché siano aumentati il numero e la frequenza degli autobus nelle ore di ingresso e di uscita delle scuole, per garantire la tutela della salute di tutti i cittadini.
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