REGGIO EMILIA – Parliamo di scuola. A settembre, a causa delle disposizioni anti covid, si profila un ritorno tra i banchi fitto di difficoltà. Il punto per quanto riguarda la situazione nella nostra provincia è stato fatto questa mattina dai sindacati, allarmati soprattutto per il problema della carenza d’organico.
***
“Dovendo garantire i distanziamenti, i parametri numerici e il rientro in sicurezza, dalle stime che abbiamo fatto servirebbero circa mille unità di organico in più”. Così Monica Leonardi, della segreteria di Cisl Emilia Centrale.
Mille tra insegnanti e personale ausiliario. E’ la dimensione del potenziamento di risorse umane necessario a garantire una ripartenza in sicurezza della scuola. Il rientro in presenza, dopo un anno scolastico per metà svolto a distanza, dal punto di vista organizzativo appare un rebus di difficile soluzione. L’iniezione aggiuntiva di personale deve fare i conti col problema dell’aggiornamento delle graduatorie. Il reclutamento rischia di essere completato, ormai è la prassi, in autunno inoltrato, spiegano i sindacati
“Si dovrebbero immediatamente confermare tutti i supplenti che c’erano lo scorso, basta un provvedimento legislativo”, sottolinea Silvano Saccani, segretario di Flc-Cgil.
Uno sdoppiamento che comporta il reperimento di spazi ulteriori all’interno o all’esterno degli edifici scolastici. Qui sta l’altro fronte caldo dal punto di vista della gestione. Mediamente ogni classe nel reggiano conta 23 alunni. Difficile sarà garantire le misure di distanziamento. Regole che sono oggetto di valutazione in Regione da parte di un apposito Tavolo interistituzionale, che ha recepito quanto stabilito dal Comitato tecnico nazionale: nelle aule il distanziamento sarà di un metro, considerato facendo riferimento alla posizione da seduto di ogni studente al banco. Mascherina obbligatoria negli spostamenti in entrata e in uscita.












