SAN MARTINO IN RIO (Reggio Emilia) – Parliamo ora di attività educative rivolte all’infanzia. Quelle rivolte ai bambini sotto i tre anni sono le ultime a ripartire dopo un lungo stop, che risale al 24 febbriao. Vi mostriamo come è avvenuto il riavvio a San Martino.
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L’impressione per i bambini potrebbe essere quella di trovarsi dal dottore per una visita. Il personale con visiera, mascherina e tuta protettiva incaricato ad accoglierli fa invece parte della loro scuola. Il nido Peter Pan di San Martino in Rio è il primo nella nostra provincia a riaprire con le attività rimodulate secondo le linee guida dettate dalla Regione per il contenimento del Covid19.
“La procedura di triage è stata fluida – spiega Elena Bertani, mamma di una bimba all’ultimo anno di nido – i bimbi hanno apprezzato i disegni per terra coi tre passaggi segnati da fiorellini utili a mantenere le distanze. Ho visto che tutti si sono fatti provare la febbre senza problemi, con grande gioia si sono disinfettati le mani”.
Gli ingressi sono scaglionati di dieci minuti per evitare assembramenti durante il triage. Ogni famiglia ha il suo orario. Prezioso si è rivelato l’ampio giardino, che per favorire le attività all’aperto in sicurezza è stato suddiviso in sei aree, quante sono i gruppi formati in tutto dai 26 piccoli alunni, su un totale di 68 iscritti. In tempi normali sarebbero stati circa 40 quelli frequentanti il periodo estivo.
“Torniamo a offrire un servizio universale pubblico con una missione pedagogica educativa importante per le nostre famiglie e i nostri bambini tra i 12 e i 36 mesi -, afferma Matteo Panari, assessore comunale alla Scuola – E’ stato un lavoro di genesi, di creazione nuova di un servizio alla luce dei protocolli”.
Il servizio viene offerto sia part time che a orario pieno. Per tutti è inclusa la mensa, con pasti serviti in vaschette separate monoporzione. Invariate, grazie al contributo della Regione, sono rimaste le rette a carico delle famiglie. “E’ previsto un momento di ambientamento con i genitori -, commenta Andrea Costa, componente della Commissione Scuola della Regione -, dopo così tanti mesi di isolamento domestico era necessario che i bambini fossero accompagnati in questo riavvio dei servizi ma anche che i genitori stessi potessero vedere con i loro occhi che effettivamente non si sono impedimenti od ostacoli particolari”.
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