REGGIO EMILIA – “Abbiamo più conoscenze, siamo organizzati e preparati, ma le buone notizie finiscono qua“. Esordisce così il direttore del presidio ospedaliero dell’Ausl di Reggio Giorgio Mazzi. E poi: “Stiamo osservando uno sviluppo esponenziale”.
Sviluppo esponenziale vuol dire questo: ricoveri per Covid in provincia quasi triplicati, da 35 a 90, dal 16 ottobre a oggi. Va in ospedale il 7% dei positivi e la fascia d’età più rappresentata è quella 60 – 69 anni. Ventuno di queste persone si trovano in terapia intensiva o semintensiva.”Se continua così – dice sempre Mazzi – entro cinque giorni dovremo raddoppiare la dotazione posti nelle terapie intensive e semintensive”. In totale, con i reparti ordinari, c’è un piano A che consente di arrivare ad allestire 192 posti e un piano B che consente di arrivare ad allestirne 354.
E’ evidente però la minor velocità di crescita rispetto alla scorsa primavera: gli 87 ricoverati del 12 marzo erano diventati 543 il 27 marzo. Attualmente, il reparto Infettivi è totalmente Covid, la Pneumologia di Reggio lo diventerà a breve, e gli altri reparti sono a doppio binario: in ognuno c’è uno spazio coronavirus. La curva va su più dolcemente ma allo stesso tempo non siamo in lockdown: la gente lavora, gira, incontra persone. Per ogni positivo, ha detto il direttore generale Cristina Marchesi, ci sono tra i 20 e i 30 contatti stretti e meno stretti da verificare: l’Igiene pubblica telefona a 120 persone al giorno. E continuano ad essere erogate le prestazioni no Covid. “E’ una fase nuova – dice Marchesi – non è la replica della scorsa primavera: è una fase uno diversa che convive con la fase due”.
E in questa fase nuova più che mai, i sanitari l’hanno detto e ripetuto, tutto dipende dai comportamenti: sanificazione delle mani, distanziamento, mascherina.
Tema antinfluenzale: ad aprile è stato chiesto un 40% in più di dosi di vaccino e l’Ausl sta cercando di fare fronte al numero impressionante di richieste di arrivate dalla categorie cui è consigliata, quelle dei lavori che hanno utilità sociale: “Negli anni scorsi ne facevamo 6mila in tutta la stagione, da lunedì sono arrivate 8mila richieste” dice Nicoletta Natalini, direttore sanitario dell’Ausl.
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