REGGIO EMILIA – Riaprono anche a Reggio i centri diurni. Sono 11 e ospitano oltre 600 persone, persone fragili, in particolare disabili, cui vengono riservate con attività socio-occupazionali, socio-riabilitative e di tempo libero. Un passo importante nel ritorno alla normalità dopo la fase acuta della pandemia di covid19. Un’azione sinergica, che ha visto impegnati nella riprogettazione e riprogrammazione dei servizi il Comune e l’Ausl, l’Azienda speciale Farmacie comunali riunite (Fcr), i gestori dei servizi e famiglie. La riattivazione – programmata tra il 15 e il 23 giugno – coinvolge 7 centri socio-riabilitativi accreditati e 4 centri socio-occupazionali, oltre ad altri servizi socio occupazionali e per il tempo libero di persone adulte con disabilità.

Sono coinvolti oltre 600 frequentatori
• 123 frequentatori dei Centri diurni socio-riabilitativi accreditati
• 80 frequentatori dei Centri diurni socio-occupazionali
• 399 frequentatori degli altri servizi socio-occupazionali e del tempo libero.
Le regole per la sicurezza di operatori e ospiti
• non è possibile il lavoro in grande gruppo, ma si procede ad una pianificazione delle attività, che potranno comprendere la presenza singola o quella di più utenti in rapporto individuale nella medesima struttura oppure la compresenza in piccolo gruppo (al massimo di 5 persone);
• vengono privilegiate le attività all’aria aperta e quelle compatibili con un adeguato distanziamento sociale;
• salvo casi specifici, tutti gli utenti sono tenuti all’utilizzo corretto della mascherina, all’igiene frequente delle mani, alla distanza di almeno un metro dagli altri utenti ed operatori presenti;
• la permanenza negli spazi destinati all’attività secondo le indicazioni degli operatori;
• i gestori si avvalgono di personale, anche volontario, adeguatamente formato su tutti gli aspetti riferibili alle normative, in particolare sulle procedure igienico sanitarie di contrasto alla diffusione del contagio. Il personale stesso si impegna ad osservare scrupolosamente ogni prescrizione igienico sanitaria;
• i gruppi operatori-frequentatori sono composti in maniera stabile, cioè sono sempre costituiti dalle medesime persone;
• prima della riattivazione delle attività inoltre tutti gli operatori sono sottoposti a test sierologici e tutti gli ospiti sono sottoposti a tampone laringo-faringeo;
• la frequenza e l’intensità della partecipazione è necessariamente ridotta, in questa ripresa delle attività, rispetto al passato: si può frequentare un solo servizio e si può avere una presenza nel servizio in misura inferiore al passato, compatibile con i tempi di permanenza e gli spazi disponibili;
• in questa fase non è possibile garantire il pasto nel Centro (la presenza sarà ridotta a sole mezze giornate) ed i trasporti nei servizi devono essere attuati da parte delle famiglie dei frequentatori;
• il Servizio sociale, in accordo con i Gestori dei Centri e le Associazioni di familiari, ha predisposto un Patto di fiducia, sottoscritto dai diversi attori per sottolineare la corresponsabilità nel ridurre i rischi di contagio;
• i Gestori, in raccordo con i Servizi sociali, hanno predisposto Piani organizzativi progettuali per sviluppare attività e progetti delineati per i diversi ospiti.










