REGGIO EMILIA – Si stanno riorganizzando gli ospedali reggiani per far fronte alla pandemia di Covid19 da un lato e continuare ad offrire le prestazioni ordinarie dall’altro. Tra gli interventi più importanti la realizzazione della nuova terapia semi-intensiva della pneumologia del Santa Maria Nuova, che oggi è stata presentata.
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Sei posti letto, due in più rispetto alla dotazione precedente, in uno spazio che ora è più funzionale e tecnologicamente più avanzato. E’ la nuova terapia semintensiva della pneumologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, reparto in prima linea contro il Covid che nei mesi più critici dell’emergenza si è trovato ad avere tutti i 32 posti letto occupati da pazienti in grave deficit respiratori. Un intervento da 100 mila euro per l’azienda Usl di Reggio che ha rinnovato gli impianti di areazione ma non solo: “Abbiamo avuto l’implementazione della strumentazione, dei ventilatori – spiega Nicola Facciolongo, direttore della struttura – Abbiamo la possibilità di curare meglio i pazienti che vengono da noi con una insufficienza respiratoria acuta. In caso di necessità possono essere posti trasformabili in posti di rianimazione, se dovessimo trovarci nella situazione dei mesi scorsi”.
Gli otto televisori, del valore di 12 mila euro, sono stati donati dalla sezione reggiana dell’Aisla, associazione laterale sclerosi laterale amiotrofica: un confort tutt’altro che insignificante per chi è costretto a letto. E’ questo dunque il nuovo volto degli ospedali, che si trovano a convivere con la pandemia.
“L’esperienza di questa primavera ci ha insegnato che i posti di terapia semintensiva respiratoria sono di grande importanze, i professionisti hanno fatto miracoli questa primavera senza gli adeguamenti che oggi ci sono”, sottolinea il direttore generale dell’Ausl Cristina Marchesi.
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