REGGIO EMILIA – Si deciderà domani (giovedì) se partire o no per Salerno, e a farlo saranno i risultati dei tamponi: se ci fossero 13 calciatori disponibili, le valutazioni si fermerebbero, perché per il protocollo, in quel caso, si deve giocare. Questa è la regola, in barba al fatto che ‘negativo’ non voglia necessariamente dire ‘competitivo’. Ma si tratta di riflessioni che esulano dalla cronaca numerica, l’unica che conta al momento. Detto questo, è comunque molto, molto remota l’ipotesi che la Reggiana riesca a racimolare 13 giocatori e la società continua a non considerare più di tanto l’opzione Primavera per non esporre i giovanissimi a una pressione così alta e a una probabile debacle. C’è un’altra variabile: che la Lega risponda sì alla richiesta di posticipo di un paio di giorni avanzata dalla società granata. E poi c’è la suggestione del bel gesto che potrebbe fare la Salernitana, chiedendo lei il rinvio o accordandosi con i granata. Una suggestione, dicevamo, lanciata da un sito campano, Tuttosalernitana.
“Serve lealtà sportiva, se la Reggiana avesse giocato col Monza avrei chiesto il rinvio”. A dirlo a Tuttomercatoweb non è una persona qualunque per il calcio italiano, ma quell’Adriano Galliani del Milan dei miracoli, ora amministratore delegato appunto del Monza. “So che scatenerò polemiche – ha aggiunto – ma ci sono comportamenti che non fanno onore a certi presidenti. Non è colpa della Reggiana se non ha 13 giocatori“. Il focolaio granata è diventato un caso nazionale e non solo per i numeri dei positivi, 29 di cui 22 giocatori, ma per le riflessioni che impone.
Serve una bolla di qualche settimana per il calcio italiano o continuiamo così? Ieri sera opinioni a confronto negli studi di “To B Reggiana” su Telereggio.
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