REGGIO EMILIA – Le case di cura private in questo periodo di emergenza sanitaria sono state un sopporto attivo e importante per la sanità pubblica nonostante le evidenti difficoltà che a loro volta hanno sperimentato nell’evitare infezioni all’interno delle strutture. La Clinica Villa Salus, struttura in via Ulderico Levi a Reggio e afferente al gruppo ospedaliero GVM, proprio in questi giorni ha deciso di bloccare alcune prestazioni ambulatoriali, in particolare i prelievi, almeno fino alla fine di dicembre. Una scelta dettata dalla necessità di riorganizzare parte delle attività.
“La sospensione dei prelievi per i pazienti esterni è legata al fatto che, in accordo con l’Ausl di Reggio, stiamo operando non solo i malati della casa di cura, ma anche dell’urologia e della chirurgia toracica e vascolare dell’ospedale. Per fare questo bisogna cercare di tenere la struttura Covid free, e quindi ridurre gli accessi”, spiega il direttore sanitario Giovanni Baldi.
Stop alle visite dei famigliari ai pazienti per evitare i contagi, la struttura aveva registrato alcune decine di casi positivi durante la prima ondata poi tutte le precauzioni adottate hanno permesso di proseguire in modo regolare le attività sanitarie. “La percentuale di contagi è del 6%, simile a quella dell’Ausl. Facciamo controlli su tutti i dipendenti e tutti i medici”.
Durante questa seconda ondata si è resa necessaria questa razionalizzazione per la struttura che ha dovuto far fronte ad una improvvisa carenza di personale. La massiccia chiamata alle armi da parte della sanità pubblica con una assunzione di sanitari per l’emergenza Covid ha avuto come effetto la fuga del personale che era in servizio nel privato. “Le dimissioni hanno sfiorato il 40% del nostro personale. Abbiamo cercato di recuperare una parte di infermieri neolaureati o che lavoravano altrove”.
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