REGGIO EMILIA – Scenderà dell’11%, nel 2020, il Pil reggiano, con un andamento leggermente più critico del valore regionale (-10,6%) ed un successivo rimbalzo, nel 2021, pari al +7,4%, cioè 0,6 punti in più rispetto a quello previsto per l’Emilia-Romagna. I dati emergono dalle stime di luglio dell’Ufficio Studi della Camera di Commercio.
A frenare sono soprattutto gli scambi internazionali tanto per le vendite quanto per gli approvvigionamenti. Le esportazioni e le importazioni, infatti, registreranno una flessione rispettivamente del 21 e del 23% rispetto al 2019.
Ad incidere sulla contrazione dell’economia reggiana sarà principalmente l’andamento del settore manifatturiero, cui fa capo circa un terzo del Pil provinciale, avviato a perdere oltre il 15% del valore aggiunto rispetto al 2019.
All’opposto, il settore che perderà meno sarà quello agricolo, destinato a chiudere il 2020 con un -2%, mentre i servizi sacrificheranno al Covid19 l’8% di valore aggiunto e ancor di più lascerà sul terreno l’industria delle costruzioni (-11%).
Per quanto concerne il mercato del lavoro, nell’anno corrente l’occupazione è prevista in diminuzione del 2,2%; il dato è inferiore sia a quello regionale (-2,4%) che nazionale (-2,6%), ma questo trend lascia presagire che il tasso di disoccupazione si possa portare, nel 2021, attorno al 5,4% rispetto all’attuale 4%.
Covid19 e lockdown: a Reggio Emilia il Pil crolla dell’11%. VIDEO
31 luglio 2020Risvolti molto pesanti sull’economia reggiana anche per la seconda parte del 2020. E’ quanto emerge da uno studio della Camera di Commercio. L’analisi settore per settore













