REGGIO EMILIA – La chiusura delle scuole e la didattica a distanza non hanno ‘salvato’ gli studenti dai compiti per le vacanze. Molti di loro, tuttavia, a causa del periodo del lockdown sono alle prese con un periodo di difficoltà e con un vero e proprio crollo delle competenze. Come contrastare questo fenomeno e farsi trovare pronti in vista della ripresa delle lezioni in aula? Ne abbiamo parlato con un’esperta: Roberta Cardarello, docente di pedagogia e didattica di Unimore.
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“Una cosa che i genitori devono sostenere ha a che fare col recupero di alcune abilità che sono state perse. Le stime sulla perdita di capacità conoscitive, cognitive, legate ai compiti, al fare scuola, sono piuttosto preoccupanti, ci dicono che questi bambini vivranno un effetto moltiplicatorio dell’estate”.
Fare argine a un vero e proprio crollo di competenze, linguistiche, sia scritte che orali, e anche numeriche, di capacità di calcolo. La missione è nelle mani delle famiglie e di tutti gli adulti vicini ai bambini in età scolastica. Il ritorno tra i banchi arriverà dopo i canonici tre mesi di svago. Un periodo al quale ha fatto da prologo quasi un intero quadrimestre in modalità a distanza.
“I bambini in moltissimi casi hanno perso la concentrazione, la capacità di organizzarsi, di autodisciplinare il proprio lavoro, il proprio tempo. Tutte cose che la scuola aiuta a fare”.
Non tutto è perduto, l’estate, se ben sfruttata, può diventare un contenitore di esperienze fondamentali per i più piccoli e per i giovanissimi delle medie. Se si riesce a tenerli sui giusti binari, lontano da videogiochi, tablet e telefonini, il più è fatto. Letture, ma anche esercizi di scrittura, come piccole ricerche oppure compilazione di diari, devono girare attorno a qualcosa che appassioni.
Cosa fare? “Recuperare quegli automatismi che la scuola con il suo tempo di lavoro scandito tende a garantire”.
Grande è la mole di pazienza di cui i grandi devono premunirsi. Privilegiando gli spazi all’aperto. Ancora meglio è se le attività riescono a coinvolgere più coetanei contemporaneamente “l’estate dev’essere sfruttata per il recupero di una socialità vera, non confusa, ma di interazione, di giochi svolti a lungo. Quindi trovare dei gruppi di amici, abbastanza stabili, con cui fare attività, imprese, conversazioni”.
“L’organizzazione di piccole gite, di piccoli giochi, di tornei e anche l’esplorazione degli ambienti naturali. Con la macchina fotografica, per i bambini più grandi, con la possibilità di correre anche un po’ di rischi”.














