REGGIO EMILIA – “Il lockdown carta vincente per contenere l’epidemia da Covid“. La conferma scientifica arriva da uno studio dell’Università di Modena e Reggio che, monitorando i cellulari, ha analizzato il calo degli spostamenti nel periodo dell’isolamento mettendolo in relazione all’efficacia sulla diffusione del contagio.
“L’Italia è uno dei paesi in Europa in cui è maggiore la penetrazione dei cellulari, quindi quale strumento migliore per monitorare gli spostamenti?”. Una domanda che si sono posti i ricercatori del dipartimento di Igiene del nostro ateneo, assieme a colleghi di Boston e Stoccolma. La squadra è stata capitanata dal reggiano Marco Vinceti. La risposta al quesito è contenuta in uno studio che da una parte ha dato conferme scientifiche e dall’altra ha fornito indicazioni importanti. E’ stato dimostrato come la quasi assenza di mobilità imposta dal lockdown sia stata la carta vincente per contenere la diffusione del contagio da Covid.
I ricercatori hanno analizzato la mobilità della popolazione delle tre regioni più colpite, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto, e lo hanno fatto monitorando, appunto, gli spostamenti dei cellulari. E’ emerso come a Reggio ci sia stata una riduzione della mobilità lieve, del 20%, dal 23 febbraio all’8 marzo, e invece massiccia e decisiva, pari all’80%, dall’8 marzo in poi, con la chiusura totale e il divieto di spostamenti. L’effetto sulla curva dell’epidemia è stato pressocché immediato.
“A Reggio l’inizio del contenimento è cominciato a 8 giorni dall’inizio dell’isolamento“, sottolinea Vinceti. Ed è emerso anche un altro aspetto. “L’effetto del lockdown è direttamente proporzionale alla gravità della situazione: l’efficacia aumentava nelle zone in cui l’epidemia era più diffusa”.
I ricercatori mirano ad estendere il monitoraggio anche nelle altre regioni italiani. I risultati potrebbero importantissimi nell’impostazione di un altro lockdown, nel caso in cui, speriamo di no, torni in vigore.
Unimore studio università di modena e reggio telefoni cellulari marco vinceti coronavirus covid19









