REGGIO EMILIA – In giugno e in luglio i Teatri porteranno cultura e spettacolo all’aperto, nei luoghi della città: lo ha detto il direttore Paolo Cantù, ospite ieri sera di Decoder.
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“Non siamo nelle condizioni in questo momento di immaginare le stagioni come le abbiamo conosciute finora. Ci sarà un tempo – l’autunno – in cui ci saranno però tanti eventi di grande qualità”.
L’ultimo spettacolo al Valli – quello con Elio, Rocco Tanica e Francesco Micheli per i 100 anni di Gianni Rodari e Loris Malaguzzi – è del 23 febbraio. In questi tre mesi e più, il direttore Paolo Cantù e i suoi collaboratori hanno dovuto annullare spettacoli su spettacoli, senza poter programmare niente. Ora il decreto del Governo fissa una data per la riapertura dei teatri, il 15 giugno, ma anche tanti limiti, a partire dal tetto massimo di 200 presenze per gli spettacoli al chiuso, rispetto agli oltre mille posti del Valli e ai 600 derll’Ariosto. Le misure di sicurezza penalizzano in particolare le orchestre, l’opera lirica e la danza, che prevedono la presenza sul palco di tante persone e talvolta anche il contatto fisico. “Noi avremo sicuramente un grosso pezzo di mancati incassi al botteghino e anche per le concessioni d’uso”.
Un grande incoraggiamento arriva da quei reggiani – sono più di mille – che in queste settimane hanno rinunciato al rimborso degli abbonamenti e dei biglietti per spettacoli annullati. Un atto di amore per i teatri che il direttore Cantù vorrebbe trasformare in biglietti omaggio per chi non può permettersi di andare a teatro. Ma in attesa dell’autunno, l’intenzione è quella di sfruttare giugno e luglio per portare il teatro e la cultura all’aperto, nei luoghi della città.
“Abbiamo delle riunioni nei prossimi giorni per stabilire un calendario di attività dei teatri all’aperto, ad esempio ai Chiostri di San Pietro, dove faremo la nostra parte e daremo il nostro contributo”.
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