BIBBIANO (Reggio Emilia) – Le pandemie hanno cambiato la storia dell’uomo. In passato, strettamente collegati erano l’aspetto della mortalità dovuta al morbo diffuso, e quello della penuria di alimenti provocata dalle difficoltà delle attività nei campi che potevano finire per interrompersi. Ai tempi del Covid invece, il settore che mai si è fermato è l’agricoltura. Questa la premessa del convegno targato Cia Agricoltori di Reggio.
“Il consumatore ha apprezzato il nostro Made in Italy – sottolinea il presidente Antenore Cervi – Poi ci sono luci e ombre sulla redditività dei vari prodotti. La filiera del Parmigiano Reggiano ad esempio a retto, non è stato così per tutto”.
Nel parco Manara di Bibbiano, l’iniziativa ha preso il via rendendo omaggio alle quasi 600 vittime reggiane del coronavirus, gran parte delle quali non hanno potuto essere salutate in modo consono, hanno sottolineato i relatori. L’iniziativa ha visto la partecipazione del direttore generale dell’Ausl Cristina Marchesi. Il sistema sanitario è stato al centro di ringraziamenti e al contempo di osservazioni e spunti su possibili impostazioni da adottare.
La crisi dell’economia è stata accentuata da un’emergenza sanitaria globale, ma nell’agricoltura c’è spazio per nuove idee imprenditoriali, è una delle considerazioni emerse dal dibattito
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