REGGIO EMILIA – Sulle famiglie si abbatte la scure del Covid. Le restrizioni che hanno obbligato le persone ad una convivenza forzata hanno fatto esplodere molte coppie. Mentre chi è rimasto lontano ha deciso di regolarizzare il rapporto. E con la crisi economica avanza il problema di chi non riesce a garantire il mantenimento dei figli.
***
Le coppie escono con le ossa rotte dal periodo di confinamento forzato. Sembra che le persone chiuse e recluse per l’emergenza, si siano rese conto che non riescono a sopportarsi e appena c’è stato uno spiraglio, la prima telefonata è stata all’avvocato per chiedere informazioni e avviare le pratiche per il divorzio. Molte di queste telefonate sono arrivate all’avvocato Sabrina Roccatagliati, esperta in diritto di famiglia.
“Persone mi hanno telefonato e hanno intrapreso questa strada perché il divorzio e l’unico che pone fine al matrimonio. I clienti mi dicevano anche spaventati ‘ma chi ho di fianco?’, perché hanno scoperto un compagno che non conoscevano e che riceveva messaggi in piena notte, che cercava di nascondersi in garage o in altre stanze per mandare messaggi all’amante. Da quello che ho potuto notare parliamo di un aumento delle separazioni del 15% e siamo solo all’inizio“. Una fuga soprattutto degli uomini tra i 35 e i 50 anni che si era già notata in Cina, con un 30% di addii e in Germania con un 20%.
Gli effetti dell’emergenza sanitaria sull’economia stanno hanno causando seri problemi a chi è rimasto senza reddito e ora non riesce a fare fronte agli obblighi verso i figli. Ennesima faccia di questo complicato momento. “Il mantenimento va versato, si deve rinunciare a qualcosa, ma i soldi per i bambini si devono trovare perché mangiano anche durante il coronavirus – puntualizza il legale – e si incorre nel penale”.
Un dato però sembra certo: secondo una proiezione statistica del Censis, nel 2031 non sarà più celebrato un solo matrimonio nelle nostre chiese. Nell’indagine statistica intitolata “Non mi sposo”, le nozze non sono più il baricentro della vita. I matrimoni sarebbero sorpassati, superflui e in via di estinzione perché non forniscono garanzia d’amore o di una famiglia felice. Sposarsi come atto formale non serve più a niente: i figli nati dentro e fuori dal matrimonio sono tutti legittimi allo stesso modo e l’equiparazione tra coppie sposate e coppie di fatto è qualcosa di acquisito. Si rivalutano i due cuori e una capanna… ma con la porta aperta.