REGGIO EMILIA – Quale sarà l’impatto della ripresa delle scuole sulla sanità reggiana? Come si devono comportare le famiglie? Lo abbiamo chiesto al direttore del programma materno infantile dell’Ausl, il pediatra Alessandro Volta.
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“A livello provinciale abbiamo previsto, nei prossimi due mesi che saranno quelli più critici, di aumentare l’offerta dei tamponi per i bambini di 5 volte, attualmente facciamo circa 400 tamponi al mese nella fascia 0-6 anni, abbiamo stimato di farne 2mila“.
L’azienda Usl di Reggio, come spiega il direttore del programma materno infantile Alessandro Volta, si sta preparando alla ripartenza delle scuole. Il dipartimento di sanità pubblica ha individuato tre referenti, che si interfacceranno con la pediatria di comunità e i pediatri di famiglia. “Il rischio zero non esiste – spiega Volta – si valuterà in base all’andamento epidemiologico che ora è rassicurante, importante è contenere i contagi e i focolai, così come è stato fatto per i centri estivi’. Anche se ci saranno molti più bambini per classe, in ambienti per lo più chiusi. Fondamentale per le famiglie sarà riconoscere i sintomi riconducibili al Covid, che per i più piccoli sono diversi. “La febbre nel 70% dei casi, la tosse e anche vomito e diarrea nei più piccoli“.
Non compare invece la perdita di gusto e olfatto come negli adulti, e “soprattutto – spiega Volta – la rinite, il banale raffreddore, non è un sintomo riconducibile al coronavirus. Sono circa 30 mila i bambini da zero a 6 anni in provincia, se si facesse un tampone per ogni influenza si arriverebbe a oltre 10 mila al mese. Non mettiamo in ginocchio i servizi con un banale raffreddore altrimenti il sistema non regge“.
In caso un bambino presenti sintomi sospetti in classe l’insegnante chiamerà i genitori, che a loro volta dovranno contattare il pediatra. “Valuterà se fare il tampone e se risultasse positivo l’igiene pubblica valuterà la quarantena per i contatti stretti, quindi anche la classe”.
Da non sottovalutare i rischi legati all’ansia e alle paure, che nei più piccoli superano quelli del contagio. “Parliamo dello sviluppo cognitivo e delle competenze sociali e delle capacità emozionali di gestire gli eventi di un’intera generazione, non dimentichiamolo”.
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