REGGIO EMILIA – Resta ancora molto incerto il panorama delle manifestazioni fieristiche escluse da un piano organico di riaperture post Covid19. Nell’indotto operano aziende reggiane che oggi denunciano la mancanza totale di ricavi e fatturati azzerati dall’inizio dell’emergenza.
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“Noi ad oggi abbiamo visto azzerati i ricavi, praticamente gli ultimi lavori fatti sono stati nel mese di febbraio e inizio marzo”, spiega Fabio Massa, responsabile commerciale di Dumas Int.Ex.
A subire le ricadute maggiori nella mancanta o frammentaria ripartenza delle fiere nazionali e internazionali sono le aziende che operano nell’organizzazione e nell’allestimento. L’azienda Dumas sede a Cadelbosco Sopra opera nel settore dal 1981 e oggi descrive uno scenario di estrema incertezza. “Oggi la situazione è di chiusura, si lavora a chiamata, i dipendenti sono in cassa integrazione e lavorano quando c’è necessità”.
Le fiere restano le grandi escluse da un piano di riaperture organiche, si va in ordine sparso e le iniziative sono state spostate e calendarizzate in altri mesi. Diverse nel 2021. “Le compagnie aeree sono quasi tutte chiuse – prosegue Massa – molti voli sono ancora bloccati e dunque la speranza di vedere ripagati gli sforzi per partecipare ad una fiera ad oggi sono scarsi e questo si riflette negativamente sul nostro mondo e sulla possibilità concreta di ripartire”.
Bisogna proteggere la salute dei visitatori, degli espositori e dei lavoratori. Nel mercato fieristico italiano l’Emilia-Romagna e la Lombardia concentrano il 60% delle manifestazioni internazionali. La nostra regione ha chiesto ai distretti fieristici di mettere a punto, in tempi brevi, una quantificazione delle persite e di eventuali impatti, diretti e indiretti, sull’occupazione, Questo per aprire un confronto sul settore con il Governo.
“I quartieri fieristici stanno facendo la loro parte, sono pronti ad accogliere i visitatori con quelle che sono le norme dettate anche solo dal buon senso non avendo un regolamento chiaro- conclude- da settembre auspiachiamo di vedere confermate le manifestazioni anncora in calendario ridotte notevolmente rispetto a quelle di inizio anno”