GUASTALLA (Reggio Emilia) – Le misure adottate in seguito all’emergere della presenza del virus hanno l’hanno di fatto trasformato la casa protetta ‘Bisini’ di Guastalla in una struttura sanitaria. Così prevede il protocollo, della cui applicazione si è occupata una squadra di esperti dell’Ausl, intervenuta in seguito ai sei taponi positivi emersi come esito di accertamenti su altrettanti anziani che avevano accusato sintomi.
L’evoluzione della situazione ha portato a 35 ospiti positivi su 59, mentre sono 11, su un totale di 53, gli operatori contagiati. Così la fotografia di queste ultime ore.
‘Le persone affette da covid al momento sono asintomatiche o con sintomi molto contenuti’, ha fatto sapere il sindaco Camilla Verona nella serata di domenica, via Facebook.
Sta di fatto che, in seguito all’aggravarsi delle loro condizioni, due anziani sono stati ricoverati nel reparto Covid dell’ospedale di Guastalla.
Il ‘Bisini’, gestito da diversi anni da Coopselios, figurava tra le residenze risparmiate dalla prima ondata di epidemia. Si trova in via San Cristoforo, adiacente alla residenza per anziani Agorà che da una settimana è stata attrezzata come struttura Covid gestita dall’Ausl, in grado di ospitare una ventina pazienti non autosufficienti affetti da coronavirus, garantendo loro un’assistenza 24 ore su 24. Nessun ospite del ‘Bisini’, tra i 33 rimasti, è però stato trasferito all”Agorà’, data l’entità dei sintomi finora riscontrati.
L’attenzione, tuttavia, resta ai livelli massimi, gli ospiti sono isolati in stanza e non è consentito loro l’utilizzo delle sale. Nei prossimi giorni è previsto un’ulteriore ricognizione a tappeto di test tampone.
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