REGGIO EMILIA – Quello di oggi è stato il giorno della ripartenza degli asili, chiusi dal 24 febbraio, cioè da quando è scoppiato l’allarme sanitario. In città, le strutture dell’lstituzione nidi e scuole dell’infanzia riapriranno il prossimo lunedì, 7 settembre. Intanto questa mattina, hanno riaperto le scuole materne in alcuni comuni della provincia e quelle della Fism, la federazione che riunisce le scuole di ispirazione cattolica.
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Bambini che giocano nei cortili e nelle classi, immagini che da mesi non vedevamo e che mostrano come i più piccoli si stiano riappropriando dei loro spazi. Nel giorno della ripartenza degli asili, le strutture della Fism sono state tra le prime a riaprire: 77 scuole tra nidi e scuole dell’infanzia in tutta la provincia pronte ad ospitare 5.800 bimbi e 800 addetti. Le parziali riaperture estive sono state una prova, in questi mesi si è lavorato per dividere i piccoli in gruppi e riorganizzare gli accessi, le aree gioco, le zone pranzo e riposo. “All’interno delle strutture ogni gruppo, che più o meno coincide con la sezione, ha spazi interni e spazi esterni dedicati dalla mattina fino alla fine della giornata”, spiega Sandra Rompianesi, presidente delle scuole Fism di Reggio.
Il protocollo delle scuole materne di ispirazione cattolica, basato sulle indicazioni dell’autorità sanitarie, è stato condiviso da genitori e insegnanti. “Il ruolo del genitore è quello di conoscere bene l’organizzazione di ogni scuola, attenersi alle norme e in più la misurazione della febbre che farà a casa. Tutte le nostre insegnanti hanno fatto volontariamente il test sierologico e hanno preso con noi questo impegno rispetto al monitoraggio della propria salute”.
In caso di sospetto Covid, il protocollo prevede che il bimbo sia allontanato dal gruppo e che i genitori siano avvisati per andarlo a prendere. Ma nella stagione fredda, quello dei sintomi nei più piccoli sarà un aspetto critico. “Ci aspettiamo un aiuto dall’azienda sanitaria per essere più precisi nell’individuazione dei sintomi che ci obbligano ad allontanare i bambini da scuola, per ora per quel che ci riguarda ci atteniamo al protocollo. E’ una responsabilità importante, la prudenza non è mai troppa, ma tutti ci sentiamo di prendere questa responsabilità per ridare ai bambini questa esperienza comunitaria”.
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