REGGIO EMILIA – Attraverso la segnalazione di un telespettatore, abbiamo parlato della gestione dei rifiuti per le persone che a causa del Covid sono costrette a vivere in quarantena. Oggi vi spieghiamo come funziona il servizio di raccolta attivato da Iren e quante persone ne hanno fatto richiesta.
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Nelle fasi più acute dell’emergenza sanitaria, circa 70 utenti ogni settimana chiedevano a Iren di poter usufruire del doppio dei ritiri dei rifiuti porta a porta. Una decina i residenti dei condomini che non potendo uscire richiedevano il ritiro sul pianerottolo. Oggi sono poche unità, ma i servizi rivolti alle persone positive al Covid in quarantena obbligatoria, partiti ad aprile, restano attivi.
“L’utente deve chiamare il nostro numero verde, e aprire una segnalazione – spiega Federica Grassi, responsabile del servizio Raccolta e Spazzamento Emilia di Iren – L’operatore passa la segnalazione al tecnico che ricontatta l’utente verificando le esigenze – Noi facciamo la verifica con il Comune, poi organizziamo il servizio”.
Sulla base delle indicazioni dell’istituto superiore di sanità, per gli utenti Covid è sospesa la raccolta differenziata. Tutti i rifiuti devono essere conferiti in modo indifferenziato all’interno di almeno due sacchetti. Sul territorio reggiano, una squadra di operatori di Iren si occupa della raccolta. “E’ una esposizione a rischio biologico, devono avere i dispositivi di protezione individuale previsti”.
I rifiuti vengono smaltiti a Parma attraverso un percorso separato. Alla base del servizio un contatto costante con l’utente. “Dopo circa un mese lo si ricontatta per verificare se l’utente è ancora in quarantena, se necessita ancora del servizio e se dobbiamo proseguirlo. Le informazioni dell’utente non vengono divulgate, il contatto è finalizzato all’erogazione del servizio”.
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