REGGIO EMILIA – Dopo circa cinquanta incontri da fine maggio a oggi, la Provincia e i dirigenti scolastici hanno ridisegnato gli spazi delle scuole superiori per assicurare i distanziamenti. Ci saranno lavori in ogni scuola per abbattere o erigere pareti, per dividere aule magne. Gobetti, Mandela, Corso, Einaudi e Ariosto-Spallanzani andranno anche in affitto in altri edifici.
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Ad ora, tutti gli studenti reggiani delle superiori frequenteranno il prossimo anno scolastico in spazi fisici. Non è cosa banale visto che la sfida principale è assicurare la didattica in presenza, mantenendo quella a distanza come risorsa importante ma complementare e secondaria.
Da fine maggio a pochi giorni fa ci sono stati cinquanta incontri tra i dirigenti scolastici, il provveditorato agli studi e la Provincia, con la vicepresidente e assessore proprio alla Scuola Ilenia Malavasi.
Adesso la mappa che ridisegna gli spazi dei 21 istituti scolastici – 200mila metri quadrati spalmati su 64 edifici – è pronta, sia sulla carta sia metro alla mano. Operai al lavoro in queste ore allo Zanelli e allo Scaruffi di Reggio, e anche al Gobetti di Scandiano. Ma da qui alla fine di agosto sono previsti interventi di edilizia cosiddetta “leggera” in tutte le scuole.

Lavori in corso allo Scaruffi
“Bisogna abbattere pareti o tirarle su – spiega la vicepresidente della Provincia Ilenia Malavasi – fare accorgimenti nei bagni, pensare alle aree cortilive”.
Sono 22mila gli studenti reggiani delle superiori, ed è ovvio che le criticità maggiori riguardino le classi più numerose. La disposizione è che ci debbano essere due metri dalla cattedra alla prima fila e un metro tra banco e banco. Per intenderci, una classe da 25-30 ragazzi ha bisogno di 60 metri quadrati di spazio.

Lavori in corso allo Zanelli
Si divideranno, dove possibile, le aule magne. Si spostano e si sposteranno dalle stanze e dai corridoi armadi e scaffali. Sono cinque al momento le scuole superiori per le quali la Provincia affitterà spazi in altri edifici comunque nelle vicinanze: il Gobetti di Scandiano in spazi privati, l’Einaudi e il Corso di Correggio rispettivamente al centro sociale e in spazi privati, il Mandela di Castelnovo Monti in parrocchia, l’Ariosto-Spallanzani di Reggio all’Istituto ciechi. La gestione della ricreazione verrà stabilita da scuola a scuola a seconda che ci siano o meno a disposizione i cortili, e in questo senso la situazione delle scuole del centro storico di Reggio è quella più complicata.
L’ingresso negli istituti sarà in un unico orario per la stragrande maggioranza dei casi, ma su più percorsi.
“Ogni scuola ha 5-6 ingressi che solitamente non vengono usati, dove prima entravano mille ragazzi adesso ne entreranno 200-250”. Al milione di euro stanziato per Reggio dal Ministero la Provincia dovrà sicuramente aggiungere risorse proprie. “C’è stato un grande lavoro di comunità per assicurare la ripresa in sicurezza”.
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