REGGIO EMILIA – I due mesi di quarantena per il Covid19 hanno creato disagi ai bambini sul fronte sociale e psicologico. A lanciare l’allarme sono stati i pediatri italiani che hanno sollecitato la ripresa della normalità dei percorsi sociali ed educativi. Ma anche l’utilizzo delle mascherine da parte degli adulti e l’isolamento potrebbero avere delle conseguenze sui più piccoli. Ne abbiamo parlato con il neurologo e neurochirurgo Marco Ruini.
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Nevrosi e altri disagi psicologici, maggiori difficoltà nelle relazioni con gli altri. Secondo pediatri e psicologi infantili i più piccoli non sono passati indenni dalla quarantena. Ma c’è di più e sono le neuroscienze che stanno cercando di trovare risposte di fronte ad una situazione del tutto inedita, a partire dall’uso delle mascherine. Il riconoscimento dei volti e del linguaggio non verbale anche nei primi mesi di vita passa attraverso determinati neuroni. “Entrano in funzione solo se il viso è completo – spiega Ruini – cioè se ci sono sia occhi che bocca, ad esempio entrano in funzione con gli emoticon e non si attivano di fronte ad un viso mascherato con la mascherina, il problema è che cosa succederà a questi ragazzi se questa situazione continuerà, questo è un problema che le neuroscienze si pongono”.
Poi l’isolamento, l’essere costretti a vivere in piccoli spazi: potrebbero esserci conseguenze sulla memoria. “Per memorizzare le cose abbiamo bisogno di creare spazio mentale, i neuroni sono gli stessi dello spazio ambientale e servono per la memorizzazione dei pensieri e di cose difficili, questo distanziamento provocherà un peggioramento nella memorizzazione? Il virus non dà grandi certezze”.
I pediatri italiani hanno sollecitato la ripresa della normalità dei percorsi sociali ed educativi. E intanto si pensa a come la scuola dovrà ripartire. “A settembre chissà che cosa succede, vediamo come va l’estate. Penso che ci sia bisogno di alcune regole, poi quando sarà il momento accettiamole e basta”.
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