REGGIO EMILIA – Un quadro drammatico’: così la Cgil Emilia Romagna definisce la situazione occupazionale della regione commetando i dati Inps sulle ore di cassa integrazione relative ai mesi di aprile e maggio.
Tra i mesi di aprile e maggio, a causa dell’emergenza legata al coronavirus, sono state 131 milioni, in tutta l’Emilia-Romagna, le ore di Cassa Integrazione: il dato presenta una quadro peggiore rispetto a tutto il 2010 – l’anno più pesante della grande crisi – e della somma degli ultimi quattro anni.
“Bisogna accelerare i pagamenti, estendere l’anticipo rapido, prolungare gli ammortizzatori e stop ai licenziamenti fino a fine 20202, questo l’auspicio del sindacato.
Sono 70mila lavoratori in regione che secondo il sindacato devono ancora ricevere i soldi della ‘ cassa’, mentre aumentano le persone che il lavoro non lo cercano nemmeno più.
Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente in provincia di Reggio Emilia le ore complessive di cassa integrazione sono state quasi 17 milioni in più. Una quantità maggiore si registra solo nelle province di Bologna e di Modena.
“Attenzione però – avverte la Cgil – è a settembre che vedremo le vere ricadute di questa crisi”.
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