BOLOGNA – Un nuovo anno scolastico con i banchi circondati dal plexiglass. I ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado dovrebbero così proteggersi dalla circolazione del virus. Un’ipotesi avanzata dal Ministero che pare comunque intenzionato a delegare ai sindaci questa parte piuttosto delicata dell’organizzazione scolastica e sulla quale interviene a gamba tesa il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini. Interpellato sulla questione ha chiarito: “Abbiamo chiesto si possa tornare a scuola in presenza, il più possibile entro settembre e non attraverso un computer”. E ancora: “Se fosse possibile evitare le barriere in plastica sarebbe meglio”.
Il governatore ha poi sottolineato che “assolutamente entro giugno dobbiamo avere le linee guida anti covid19 per la scuola, e non alla fine”. Ma sulla riapertura influiranno anche le elezioni nelle altre regioni. I presidenti hanno chiesto che si voti entro la metà di settembre per le regionali e comunali, perché il rischio è quello di riprendere la scuola in ottobre. Per Bonaccini, che è anche presidente della Conferenza delle Regioni, “se ci fosse chiesta una data unica per ripartire, sarebbe un problema serio perché anche una regione che non va al voto rischierebbe di trovarsi a settembre impossibilitata ad aprire”.
In queste ore si festeggia la nascita della regione Emilia Romagna che spegne 50 candeline e Bonaccini non ha negato che si tratta di uno dei momenti più difficili della sua storia dal quale però gli emiliano romagnoli sapranno rialzarsi a testa alta.
