REGGIO EMILIA – Stop alle visite nelle case di riposo per anziani e nelle residenze per disabili per un mese con la speranza di proteggere il più possibile dal Covid ospiti e operatori, una realtà travolta dalla prima ondata della pandemia, con conseguenze drammatiche. La raccomandazione è diretta ai gestori delle strutture, decisa dalla conferenza territoriale sociale e sanitaria. L’organismo è composto dai sindaci del territorio e dai rappresentanti dell’azienda Usl ed è presieduto dal presidente della provincia Giorgio Zanni. La conferenza non ha il potere di obbligare, quella che è stata deliberata è appunto una raccomandazione, ma la decisione è stata presa all’unanimità: “Abbiamo preso questa decisione non a cuor leggero – spiega Zanni – anche cogliendo la pressione e la preoccupazione dei gestori delle case di riposo pubbliche e private che hanno molta paura rispetto alla continuazione delle visite”.
Gli anziani e le persone con patologie restano vulnerabili di fronte al Coronavirus, ancora in grado di superare le barriere costruite in questi mesi. Il focolaio nella Rsa di Rubiera lo ha dimostrato. Lo stop di 30 giorni ai visitatori potrà permettere di riorganizzare ancora meglio gli spazi e predisporre test rapidi che possano individuare il prima possibile le situazioni critiche: “Vogliamo approfondire rispetto ai test rapidi in un secondo momento che possono essere utili per la persona che si reca in visita nella struttura, sono test ancora in evoluzione, per questo ci prendiamo trenta giorni per non pregiudicare il lavoro che oggettivamente è molto delicato”.
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