REGGIO EMILIA – I timori sono legati a una sigla: ABV2856. Indica il lotto di vaccini AstraZeneca ritirato in Italia in seguito a un caso di morte sospetta. Il prodotto della società anglo-svedese è al momento somministrato prevalentemente agli operatori delle forze dell’ordine e ai lavoratori della scuola. Rosa D’Ambrosio è insegnante. La sua vaccinazione è avvenuta il giorno prima che esplodesse il caso: “Mi presenterò sicuramente per la seconda dose – ha detto a Tg Reggio – Parto dal presupposto che i benefici siano maggiori rispetto ai rischi. Poi, tra un po’ di tempo, avremo qualche notizia in più su cosa realmente è accaduto alle persone purtroppo decedute”.
Un secondo episodio sospetto, il primo in ordine cronologico, al centro di indagini risale al 6 marzo, avvenuto sempre in Sicilia. Emostasi e trombosi sono le due patologie che potrebbero essere correlate al lotto ora sospeso e a quelli ritirati in altri Paesi europei, sempre in via precauzionale. C’è da sottolineare, tuttavia, come a oggi non risultino elementi per ritenere che il vaccino abbia causato problemi circolatori. Lo sostengono sia l’agenzia europea che quella italiana dei farmaci, ma anche numerosi esperti.
Le dosi di vaccino iniettate nella nostra provincia riconducibili al lotto finito sotto la lente di ingrandimento sono state 1.700 sulle 2.200 che erano state messe a disposizione dell’Ausl. I sintomi riscontrati dai vaccinati prescindono dal lotto di provenienza. “Come miei altri colleghi – ha aggiunto l’insegnante – ho avuto una reazione abbastanza forte, ancora adesso ho sensazioni di vertigine e capogiro quindi la preoccupazione c’è e tanta. Sentore di defezioni da parte di colleghi? Direi di no, le colleghe che erano in attesa sono andate, non hanno fatto un passo indietro”.
Di disdette, in realtà, ce ne sono state. La questione è emersa nell’assemblea che in tempi ancora non così sospetti le sigle sindacali della scuola avevano organizzato sul tema della vaccinazione e che si è svolta, a distanza, giovedì scorso. Diversi iscritti del personale scolastico hanno manifestato la loro intenzione di aspettare e di presentarsi più avanti all’appuntamento con l’iniezione. Segnali di fuggi fuggi si registrano anche in altre regioni. Per ora, l’Ausl non ha comunicato le rinunce reggiane. Da domani l’Astrazeneca sarà somministrato anche alle persone tra i 75 e 79 anni.
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