REGGIO EMILIA – I vaccini entrano nelle aziende che potranno somministrarli, a partire da maggio, ai loro dipendenti e collaboratori e diventare a loro volta sedi per le vaccinazioni.
Lo prevede un protocollo Inail approvato dal ministero della Salute che fissa la cornice nella quale si muoverà quella che viene definita una nuova e importante opportunità per ampliare sensibilmente il numero degli immunizzati. A livello nazionale le aziende che hanno da subito risposto all’appello sono state oltre 7mila e l’85% sono aderenti a Confindustria. Si parla di realtà di tutti i settori, mettendo a disposizione da capannoni a uffici, dagli alberghi alle palestre, offerti per periodi superiori a 3 mesi.
Il 75% delle imprese sono nel Nord. Una risposta che è partita anche dalla nostra provincia con 110 aziende locali che hanno già offerto i loro spazi. La palla ora passa alle autorità sanitarie: l’Ausl dovrà fare una valutazione degli ambienti e delle loro caratteristiche per capire come adeguarli per le operazioni successive. I costi di medici e infermieri saranno a carico dell’azienda, vaccini e siringhe a carico dello Stato. Resta la volontarietà dei lavoratori di sottoporsi alla vaccinazione: dovranno, nel caso, rilasciare un consenso firmato.
E’ emersa anche la questione molto delicata e che deve essere definita, della responsabilità penale per eventuali eventi avversi al vaccino. Se la vaccinazione viene eseguita in orario di lavoro, il tempo necessario è equiparato all’orario di lavoro. Nel Reggiano, da metà gennaio, l’imprenditore di Correggio Giorgio Bosi, titolare di Amor Srl, proprietario dei padiglioni delle Fiere di via Filangeri, ha concesso l’utilizzo gratuito della struttura diventata il più grande hub vaccinale della provincia.
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