REGGIO EMILIA – Facilitare e moderare il flusso in salita e in discesa dai bus. Hanno questo compito i cosiddetti steward. Si tratta di personale messo a disposizione da Seta, che ha attinto tra i propri controllori e tra altre categorie di dipendenti. Se se ne sono visti pochi in giro è perché in circolazione ce ne sono una ventina, distribuiti su tutto il bacino provinciale.
“Seta non sta facendo niente per controllare le distanze – ha detto a Tg Reggio un utente – Il fatto che tutti indossino la mascherina, a bordo non ci sono i dispenser col gel, molte volte i bus non si fermano, noi arriviamo a casa dopo due ore, non è accettabile”.
Allo snodo della caserma Zucchi convergono 13 linee urbane, tutte tranne la 5. Dopo mezzogiorno, diversi mezzi arrivano già al completo, pieni di studenti. A quell’ora, suona l’ultima campanella della mattina. Il flusso più gremito di utenti proviene dal polo di via Makallé. In parte si riversa alla fermata di piazza Papa Giovanni Paolo II.
Da lunedì prossimo l’azienda seta potenzierà i controlli con quattro stewart in più. In alcuni comuni in azione sono entrati anche dei facilitatori volontari, messi a disposizioni dalle singole amministrazioni. A Correggio, ad esempio, sono una decina. Nessuno è invece operativo, al momento, nel comune capoluogo. Mentre per quanto riguarda l’installazione dei dispenser a bordo con gel disinfettante occorre ancora aspettare qualche giorno.
Le presenze in vettura sono monitorate a occhio dall’autista, che, una volta raggiunto il limite imposto alla capienza, fa partire una segnalazione alla centrale operativa, la quale gli dice di non caricare altri utenti. Ma in occasione delle fermate prenotate dai viaggiatori, nel momento in cui si aprono le porte, diventa impossibile impedire la salita di nuovi passeggeri.
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