REGGIO EMILIA – Nel reparto di Anestesia e Rianimazione del Santa Maria Nuova manca il 20% del personale medico: i professionisti dell’equipe sono 42, dovrebbero essere 10 in più. In questa specialità le carenze di organico sono ormai un problema cronico, che il Covid ha ingigantito: “C’è anche una riduzione dell’attività operatoria in quanto molti anestesisti sono stati dislocati in terapia intensiva per far fronte all’emergenza, stiamo facendo i doppi turni aumentando il nostro impegno lavorativo”, sottolinea la nuova direttrice.
La dottoressa Annunziata Carrese Cirillo è da poco stata nominata direttrice della struttura complessa di Reggio e Castelnovo Monti, che prima della pandemia poteva garantire una media di 61 sedute operatorie a settimana. L’obiettivo è portare avanti anche progetti che non riguardino solo il Covid. La terapia del dolore ad esempio è sempre più richiesta, considerando l’invecchiamento della popolazione. L’obiettivo è creare una rete tra gli ospedali del territorio: “Il mio progetto è di mantenere l’offerta con l’ambulatorio della terapia antalgica al Santa Maria ma è già attivo e si implementerà un ambulatorio anche sull’ospedale di Scandiano”.
Grazie ai fondi del Governo, i posti della terapia intensiva aumenteranno, da 20 a 32 su tutta la provincia. I lavori sono in corso. Il reparto è stato fin da subito in prima linea nella cura dei pazienti Covid, la cui degenza può durare in media un paio di mesi: “Motivo per cui anche se i ricoveri sono in discesa, noi siamo in un plateau, siamo stazionari e per tornare ai livelli pre-pandemia ma anche pre ultima ondata ci vorrà ancora circa un mese”.
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