BOLOGNA – Prima la Clorochina, ora il Tocilizumab. Un altro farmaco esce di scena nella battaglia contro il Sars Cov 2. A dare la notizia ufficiale, che da tempo era nell’aria, è stata oggi la Regione Emilia Romagna dopo che l’Aifa ha certificato che il farmaco non produce effetti positivi sui pazienti trattati. Così mentre in tutto il mondo cresce la speranza nel Remdesivir, almeno nei casi meno gravi, e l’Inghilterra inizia a utilizzare su larga scala il Desametasone che secondo i dati della sperimentazione avrebbe salvato la vita di circa un terzo delle persone contagiate dal coronavirus sotto ventilatore polmonare, il farmaco che per primo aveva illuso sulla sua efficacia, il Tocilizumab appunto, non supera la sperimentazione. Lo studio è stato condotto con la collaborazione di 24 centri italiani, su 126 pazienti, senza produrre risultati positivi né nei casi lievi, né in quelli più gravi rispetto alle terapie standard. Un risultato negativo che però non mette in discussione l’importanza della ricerca: “aver dimostrato la neutralità del farmaco – sottolinea l’assessore regionale Raffaele Donini – ci ha comunque consentito di aumentare le nostre conoscenze della malattia e questo è già un passo avanti per la medicina e per la scienza”. Un’altra certezza è che solo il vaccino o la messa a punto di una terapia veramente efficace potranno consentire di dichiarare sconfitto il coronavirus che continua a circolare in Italia, nonostante i dati epidemiologici confortanti. Il monitoraggio indipendente della Fondazione GIMBE nell’ultima settimana, dall’11 al 17 giugno, evidenzia infatti un lieve incremento percentuale dei casi totali, solo 13 in più in regione, a fronte di un calo dei pazienti ricoverati con sintomi e di quelli in terapia intensiva. Preoccupa anche il calo dei tamponi effettuati, con la sola Emilia Romagna in decisa controtendenza che ha fatto segnare un incremento settimanale di 7819 test. Da qui l’appello di Nino Cartabellotta – presidente della Fondazione Gimbe – affinché Regione e Ministero della Salute continuino a tenere alta la guardia.
Un chiarimento sui risultati conseguiti dal tocilizumab dopo la bocciatura dell’Aifa, arriva da Paolo Ascierto, che al pascale di Napoli per primo utilizzò il farmaco contro il Covid. Secondo Ascierto il farmaco si è rivelato utile nei casi più gravi quando era in corso l’ormai tristemente nota tempesta citochimica. “Il Tocivid19 – spiega – nei pazienti con polmonite severa ha consentito una riduzione della mortalità del 12,6%”.