REGGIO EMILIA – La direttrice dell’Ausl locale, Cristina Marchesi, in conferenza stampa lo aveva detto: alle Fiere ci sono stati alcuni momenti di tensione a causa di persone arrivate in seguito alle disposizioni del Governo che hanno scagliato rabbia, paure e frustrazioni contro il personale addetto alle vaccinazioni.
Parliamo soprattutto di operatori sanitari, obbligati a vaccinarsi per poter esercitare la professione, oppure insegnanti o personale scolastico che devono avere il Green Pass per entrare negli istituti e che tengono occupati i vaccinatori anche per più di un’ora. E’ accaduto addirittura che ad accompagnare le persone ci fossero i loro avvocati.
“Erano cinque avvocati – il racconto di Pietro Ragni, medico vaccinatore, a Buongiorno Reggio – e due hanno chiamato la polizia per costringermi a firmare delle cose che avevano scritto loro”. Sono stati in tre, operatori sanitari, a presentarsi con i legali. Pretendevano che il medico dichiarasse di non averli informati in modo adeguato, ottenendo una sorta di esenzione dal vaccino. “Tuttavia, l’unico modulo del consenso informato è quello predisposto dal ministero – le parole del direttore dell’ufficio legale dell’Ausl, Gianluca Rivi – Non esistono altri documenti che si possono firmare”.
In due hanno chiamato le forze dell’ordine, che sono arrivate e hanno contribuito a smorzare le tensioni. Il terzo si è vaccinato. “Accade spesso che le persone arrivino impaurite – ha detto ancora il dottor Ragni a Buongiorno Reggio – e addirittura in lacrime. Non abbiamo mai chiamato noi per primi carabinieri o polizia. Non vogliamo creare tensioni. Per fortuna tante volte, parlando, si convincono. Il dibattito c’è ed è giusto che la comunità scientifica si alimenti anche di opinioni diverse. Il fatto è che molte di questi opinioni diverse sono basate sullo story telling che, a sua volta, si basa su quello che il singolo medico o il singolo gruppo di medici ha visto e non sull’approccio scientifico che si basa su studi fatti con una metodologia definita da decenni”.
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