REGGIO EMILIA – “Nessuna resa: siamo concentrati solo sulla partita. Non possiamo permetterci distrazioni, ma sono con la società: spero che tutte le squadre arrivino a disputare gli ultimi turni con lo stesso numero di gare giocate alle spalle”. Mister Massimiliano Alvini prova ad avere solo un concetto in testa: salvezza. E prova a far sì che sia l’unico pensiero anche per i suoi ragazzi.
La stessa cosa sta facendo il presidente della Reggiana, Carmelo Salerno, ma non è semplice: dopo la decisione della Lega di far recuperare Empoli-Chievo è sbottato e ha parlato chiaramente di “amarezza, disparità di giudizio, campionato falsato”. Diciamo che se rabbia e frustrazione diventassero automaticamente energia e gol in campo, rimanere in B non sarebbe più un problema. Non è il momento di parlarne, intanto si pensi a finire il campionato. Ma è chiaro che le parole del presidente riecheggiano come prodromiche a un’eventuale richiesta danni per il trattamento subito: i granata sono e rimarranno gli unici con sul groppone una sconfitta a tavolino, gli unici cui il protocollo Covid è stato applicato alla lettera in barba a qualunque buon senso.
Cosa succederebbe se retrocedessero per 3 o meno punti? Proprio quelli persi sulla carta? Ci si penserà a fine campionato, appunto. Sì, ma quanto durerà questo campionato? Sempre per Covid è stata rinviata anche la gara Pescara-Entella. La proposta del Consiglio, di cui si discuterà domenica in assemblea, è di giocare il 17, il 20 e il 24 aprile di dedicare il 27 aprile e il primo e il 4 maggio ai recuperi, e di giocare le due ultime giornate della stagione regolare il 7 e il 10 maggio. In pratica: la Reggiana potrebbe giocare il 4 maggio il recupero col Pescara, il 7 il match la Spal e il 10 quello col Vicenza. Vedremo. Adesso c’è solo una partita: Reggina-Reggiana.
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