CORREGGIO (Reggio Emilia) – A Correggio la prima di tre manifestazioni previste in questi giorni. La prossima è in programma sabato davanti al liceo Chierici a Reggio, quella successiva il 22 gennaio in piazza Prampolini sempre in città.
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Abbandonati e trascurati. Si sentono così gli studenti delle superiori che sono stati costretti in questi mesi a stare lontano dalle loro aule. Per urlare che la didattica a distanza non è vera a scuola, questa mattina davanti al municipio di Correggio si sono dati appuntamento gli iscritti del Liceo Corso.
Il ritorno in presenza anche con la quota del 50%, è il loro pensiero, sarebbe stato un giusto compromesso, che però è slittato nuovamente a data da destinarsi, procrastinando una modalità di fare lezione che ha troppe controindicazioni.
D’accordo con gli studenti ci sono anche gli insegnanti che sottolineano come in bilico ci sia il futuro dei giovani. “Ci stiamo dimenticando di un’intera generazione che è il nostro futuro e che è il nostro investimento sul futuro, la didattica a distanza è solo un palliativo, non è scuola di qualità come vorremmo fare”. E ancora: “Le condizioni per un rientro in sicurezza a scuola ci sono. I ragazzi rispettano le regole e noi pure. La scuola è anche un rapporto di relazione umana e crescita umana, non è solo didattica”. “Siamo qui per supportare il loro pensiero, il fatto che sostanzialmente la didattica a distanza è stata un’opportunità in un momento di emergenza, ma non può essere la normalità in una scuola che veramente investe nel futuro di questi ragazzi”.
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