REGGIO EMILIA – Dalla Gran Bretagna non si decolla per l’Italia e dall’Italia non si decolla per la Gran Bretagna. Voli sospesi. Alle 12.40 dal Marconi di Bologna è partito un aereo della British Airways. Arrivato vuoto da Londra, ha fatto rientro in patria con i passeggeri. Sono stati gli ultimi del 2020. La variante del Coronavirus emersa in Inghilterra fa paura, nonostante sia normale che un virus muti. Infettivologi e immunologi direbbero che ‘mutare è il mestiere di un virus’. E di varianti del Covid19 se ne sono già viste parecchie, in questi mesi.
Questa però sembra più aggressiva. In attesa che gli scienziati acquisiscano quindi più informazioni, la prima prudente disposizione è stata quella di bloccare i collegamenti. Tra chi ha fatto appena in tempo a fare rientro in Italia, nella sua Giussano, c’è un reggiano d’adozione, l’ex capitano granata Alessandro Spanò, a Londra dallo scorso settembre per frequentare un master in business internazionale.
“Fortunatamente essendo io riuscito a tornare sabato ho solo dovuto fare il tampone nelle 48 precedenti – racconta l’ex capitano della Reggiana Alessandro Spanò – ma molte persone sono bloccate e alcune sono state bloccate già in aeroporto: Londra è ufficialmente in ‘tier4′”.
Spanò, 26 anni, quando parla di ‘tier’ si riferisce al livello dell’emergenza. Da quando ha scelto di lasciare la carriera da calciatore all’apice, dopo aver portato la Reggiana in B, ed è volato a Londra per la prima parte del doppio percorso di studi che affronterà, ha vissuto restrizioni molto forti. Londra è stata tra le capitali d’Europa più colpita in assoluto, già ad ottobre era entrato in vigore il coprifuoco. Questa variante del virus ha reso necessario introdurre il lockdown duro. “La situazione è completamente in divenire, speriamo sia meno grave di quella che sembra”.
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