REGGIO EMILIA – Prenderà il via il 13 settembre il nuovo anno scolastico: una data che è dietro l’angolo, soprattutto considerato il lavoro organizzativo che anche quest’anno deve essere predisposto.
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“Se dovesse passare la linea dei punti vaccinali davanti alle scuole, siamo pronti, consapevoli che non sarebbe facile perché con i minorenni serve la presenza dei genitori”. La vicepresidente della Provincia con delega alla Scuola, Ilenia Malavasi, è al lavoro, non da sola e non da adesso, sulla ripartenza di settembre. I nodi sul tavolo da sciogliere non sono infiniti ma sono più che consistenti: il primo è capire se e come i territori dovranno organizzarsi per favorire la vaccinazione nella fascia dei più giovani organizzando presidi davanti alle scuole. A Reggio il dato tra i 12 e i 17 anni è del 38%, arriverà al 50% con le prenotazioni di agosto. “I cortili che l’anno scorso usavamo per evitare momenti di assembramento potrebbero servire”.
Il secondo nodo è l’organico: pare che vengano confermati quei circa mille tra docenti e Ata in più arrivati lo scorso anno: senza sarebbe impossibile sdoppiare le classi. Ma garanzie, tanto per cambiare, non ce ne sono. Il punto più urgente perché da lì, a cascata, si organizza di conseguenza il piano scolastico di entrate e uscite, è capire quale sarà la capienza consentita sugli autobus, che nei mesi finali dell’anno scolastico appena terminato era stata del 50%. “Se rimanesse al 50% dovremmo fare doppie entrate e uscite, se fosse all’80% potremmo farle uniche; lavoriamo sugli spazi da aprile, partiranno delle migliorie”.
La speranza e l’intento sono naturalmente quelli di far tornare i ragazzi a scuola in presenza e in presenza al 100%, e per fare questo sono già stati confermati quegli spazi extra – centri sociali, biblioteche – reperiti in fretta lo scorso anno.
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