REGGIO EMILIA – Il trasporto scolastico resta osservato speciale in questa ennesima fase di riorganizzazione del mondo delle scuole superiori.
Studenti accalcati alle fermate oppure, peggio, stipati a bordo delle vetture. Situazioni che hanno fatto del trasporto pubblico l’anello debole della riorganizzazione degli istituti superiori. Condizioni che, immancabilmente, si ripresenterebbero con una ripresa al completo delle attività in presenza.
La pensano così gli addetti ai lavori, a cominciare dagli autisti Seta. “Al 100% penso sia prematuro – ha detto a Tg Reggio uno di loro – Credo sia molto meglio al 60% perché rischiamo di nuovo una situazione di emergenza. Già è difficile col 50%, perché delle volte non vengono rispettate le regole, figuriamoci col 100%. Ci troviamo in una situazione surreale”.
“Meglio il 60% – ha detto un altro – A un mese e mezzo dalla chiusura delle scuole è meglio fare solo gli esami tutti in presenza”. La didattica in presenza al 50%, associata alla capienza dimezzata dei mezzi, pare corrispondere a un punto di equilibrio. L’Agenzia per la Mobilità, tuttavia, dall’inizio dell’anno si è detta pronta a sostenere in sicurezza i trasporti anche con una quota di ritorno tra i banchi al 75%, la soglia che inizialmente era prevista per il rientro successivo alla pausa natalizia. “Con un po’ di difficoltà noi eravamo preparati, ci sono i bus sostitutivi”, ha affermato un terzo autista.
Le flotte aggiuntive sono quelle messe a disposizione dai noleggiatori privati. Corriere che vengono utilizzate anche nelle tratte urbane, risultando più scomode per gli utenti che finiscono così per scegliere i bus ordinari, col rischio di occuparli oltre il consentito.
Leggi e guarda anche
Reggio Emilia trasporto pubblico Seta emergenza coronavirus covid-19 rientro a scuola didattica in presenzaCovid, dal 26 didattica in presenza al 60% alle scuole superiori. VIDEO