REGGIO EMILIA – Non lezioni ma laboratori, non obbligo ma socializzazione, non voti ma funzione educativa e ricreativa. Sono i termini per definire la “scuola d’estate“. Il progetto ideato dall’Emilia Romagna a fine gennaio è più che in piedi e giocoforza si intreccerà con le recenti dichiarazioni del ministro Patrizio Bianchi che ha parlato della volontà di istituire attività a disposizione di bimbi e ragazzi di elementari, medie e superiori fino a fine luglio o anche fino ai primi giorni di agosto.
 Dopo Pasqua verrà formalizzata una proposta. “Ne metteremo a punto una unica da presentare a famiglie, ragazzi e insegnanti”, sottolinea l’assessore regionale alla scuola Paolo Salomoni.
Ma la pandemia non ha generato solo la necessità di soluzioni temporanee, o di recupero estivo. Ci sarà una “scuola del dopo Covid” anche dal punto di vista della conformazione degli edifici, e parliamo di cambiamenti strutturali, con “spazi più ampi, sarà una scuola più dinamica”. L’assessore Salomoni ha parlato di una scuola che non sarà “come prima” ma “meglio di prima” e lo ha fatto presentando interventi di edilizia scolastica per complessivi 100 milioni di euro.
La Giunta regionale ha approvato le 40 opere finanziate con fondi assegnati dal ministero alla Regione per il Piano degli interventi strutturali negli istituti di ogni ordine e grado. Per il territorio reggiano si parla di altri tre interventi per 4 milioni e mezzo di euro oltre ai 24 cantieri previsti dalla Provincia per quasi 7 milioni. Si tratta dell‘ampliamento del Cattaneo di Castelnovo Monti, della messa in sicurezza della scuola elementare e della palestra di Taneto, della costruzione di una nuova primaria a Ligonchio.
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