REGGIO EMILIA – Al sollievo generalizzato di genitori, insegnanti, presidi e studenti dalle elementari in su per l’addio alla didattica a distanza per bimbi e ragazzi guariti o vaccinati, si mescola come sempre il caos che deriva
dalle riorganizzazioni veloci cui la pandemia e i protocolli che cambiano ci hanno abituato.
La norma che prevede lo stop alle quarantene e il ritorno in classe per gli immunizzati e i guariti è retroattiva: l’Ausl di Reggio Emilia è già al lavoro per sospendere i provvedimenti non coerenti col nuovo protocollo e sta completando il tutto. Nel frattempo, l’Igiene pubblica ha fatto sapere alle scuole che “i provvedimenti precedenti alla nuova normativa sono annullati”.
A Reggio Emilia, quindi, l’indirizzo ufficioso – perché di ufficiale non c’è niente – è quello di riammettere i ragazzi in classe anche in assenza del certificato di fine pratica. Il 7 febbraio è la prima data quindi di un calendario che segna varie tappe verso un ritorno alla normalità. Ne ha parlato anche il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, oggi in città. “Lo chiedevo da tempo, era necessaria flessibilità; stiamo arrivando al 95% di vaccinazione, sta aumentando anche nei ragazzi, tutto questo va nel verso giusto”.
Parlavamo di sollievo generalizzato, che è quello però soprattutto delle mamme e dei papà. “Ci sono state varie difficoltà, la vaccinazione non è una scelta semplice e almeno una corsia preferenziale per i nostri bimbi è
giusta, ci voleva più flessibilità”, il pensiero generale.












