REGGIO EMILIA – “Ormai la malattia è sotto controllo, i tamponi possono avere un senso sul singolo solo su casi specifici”. In Emilia Romagna vengono analizzati ancora 1.500 tamponi al giorno. Se suddividiamo il totale per le 9 province in regione, la media è di 170 nel Reggiano, ma è ovvio che non tutti i territori hanno lo stesso numero di abitanti. Comunque troppi, secondo il professor Vittorio Sambri, direttore del laboratorio di Pievesestina (Fc) nonché coordinatore della rete regionale dei laboratori Covid.
Diverso è il tema del sequenziamento delle varianti, che viene fatto prendendo in esame 150 tamponi a settimana. “Il virus circola ancora parecchio e quindi è utile farla, ancora per un anno e mezzo come dice il ministero”, la spiegazione di Sambri. Proprio grazie al sequenziamento si è potuto notare l’andamento del Covid, che si è dimostrato un virus “di successo”: è arrivato a circolare molto, uccidendo poco: il modo migliore, per un virus, per sopravvivere.
In tre anni si è passati da pandemia a epidemia. Il tasso di positività delle varianti attuali, quelle derivate da Omicron 5, è ancora superiore al 10%; in realtà, è stato il Covid a fare i conti con la variante più importante: il vaccino.
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