BAGNOLO (Reggio Emilia) – Uno dei drammi prodotti dal Covid è quello che vivono i parenti dei ricoverati nelle case di riposo. Gli incontri con i propri congiunti sono estremamente difficili e c’è chi da molto tempo ormai non può abbracciare i congiunti.
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Coloro che vivono nelle case di riposo, sperano di ricevere la visita dei propri cari, scambiare (per chi riesce) qualche chiacchiere e poter condividere gli affetti che si provano. Il Covid ha compromesso questa speranza. Sono molte anche nella nostra provincia le persone che da tempo non riescono ad abbracciare i propri cari. E’ la storia di Erika Baldi, figlia di una persona ospite in una casa di riposo di Bagnolo. Da 9 mesi attende di stringere le mani del suo papà e da più di un mese non lo vede neppure attraverso un vetro
“Durante l’estate grazie alla disponibilità e alla gentilezza e professionalità di tutti gli operatori, ho potuto avere degli incontri a distanza e vederlo attraverso la vetrata della struttura. Ora non si sta più verificando”, spiega.
Ora però una speranza per i parenti degli ospiti delle case di riposo si è accesa. “Siccome ho sentito che a breve verranno allestite le stanze degli abbracci all’interno delle Rsa del comune di Reggio, spero che questo possa verificarsi anche nelle strutture della provincia”.
Il contatto fisico, tutelato e in sicurezza, sarebbe per i congiunti degli ospiti una prospettiva nuova per vivere il periodo difficile creato dal Covid. “Sarebbe il regalo più bello che possiamo ricevere”.
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