BAGNOLO IN PIANO (Reggio Emilia) – Farò, sarò, dovrò. Quante volte, sperando di superare un brutto periodo, abbiamo fatto dei fioretti con noi stessi? Poi quella situazione si risolve, il tempo passa, la vita di tutti i giorni prende il sopravvento. E forse proprio perché accade di rado che si dia seguito ai propri buoni propositi, fa nascere un sorriso la scelta del titolare della Cà Rossa di Bagnolo, il ristoratore Marco Ferrari, che ha deciso, come dice lui, di “rimettere in circolo un po’ del bene ricevuto”.
facendo una piccola esperienza di volontariato come segno di gratitudine per essere stato sostenuto durante la pandemia di Covid19. Dopo aver affrontato la prima fase delle chiusure lancia in resta, ha accusato il colpo durante la seconda fase. Quattro collaboratori occasionali hanno scelto altre strade, per mancanza di pizzaioli ha messo lui direttamente le mani in pasta. A marzo 2021 l’umore era sotto i tacchi: “In più dovevo gestire tutto, non è stato semplicissimo”.
La fortuna di riuscire a vedere il bello che c’era: i suoi dipendenti storici gli hanno perfino proposto di non essere pagati, per salvare il locale. E’ stato a quel punto che si è detto: quando finirà restituirò un pochino di quel bene che prima o dopo mi tiene sempre a galla, “che comunque mi dà la soluzione, magari non subito ma me la dà”.
Marco Ferrari è appena tornato da 8 giorni in Benin, in Africa: è partito per Dassà con l’associazione Time4Life International, che là assiste le donne partorienti che altrimenti sarebbero sole oppure, con un investimento minimo, porta l’acqua nei villaggi, e, a proposito di acqua, ha riscoperto, anzi, ha scoperto, una volta tornato a Bagnolo, il privilegio di potersi fare una doccia calda. “Bastano 5mila euro per riuscire a dare acqua a un villaggio”.
Reggio Emilia Bagnolo in Piano volontario covid19 Marco Ferrari ristorante pizzeria Cà Rossa