REGGIO EMILIA – Tornare a sedersi ai tavolini per una partita a carte. Ma la partita a carte è molto più di un gioco. E’ socialità, amicizia, divertimento. condivisione.
I centri sociali sono un punto di riferimento per la quotidianità di tanti anziani. Non tutti però, dopo le chiusure imposte dal Covid, hanno avuto la possibilità di riaprire: la legge lo consentirebbe, ma spesso le associazioni che hanno in gestione i circoli non se lo possono permettere perché hanno spazi solo al chiuso oppure non hanno al momento una disponibilità di risorse tale da ripartire.
Tra chi ha riaperto c’è il Buco Magico di via Martiri di Cervarolo, colosso a livello provinciale con quasi mille iscritti, come racconta il presidente Romano Ferretti. Nello spazio esterno al circolo, oltre ai tavoli per le partite a carte trovano spazio in questo periodo di restrizioni società sportive per la pratica delle proprie attività. E’ il caso, ad esempio, del Karate: “Qui abbiamo trovato la possibilità di allenarci all’aperto, non potendo farlo al chiuso” ha raccontato Luca Torreggiano della società Sdk.
Il Buco Magico rappresenta un esempio virtuoso, ma come detto, sono molte le realtà di questo tipo che per ora non hanno riaperte e con le misure rigorose anti Covid rischiano di non farlo più per molto tempo ancora.
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