REGGIO EMILIA – Nei giorni scorsi il Ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi, in un dibattito a Bologna, ha lanciato un appello per invitare tutti i docenti e il personale scolastico a vaccinarsi entro il prossimo anno scolastico, così da poter tornare tutti in presenza. Un appello raccolto e rilanciato anche da un dirigente scolastico reggiano.
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Su una platea stimata dall’Ausl di oltre 14mila insegnanti nella nostra provincia, al 17 giugno (ultimo dato per ora disponibile) 12.300 avevano ricevuto la prima dose di vaccino anti covid. Un numero che potrebbe essere aumentato in questi giorni. Circa l’87% dei docenti reggiani dunque si è vaccinato. Il dirigente dell’ufficio scolastico provinciale, Paolo Bernardi, dice di aver trovato “un senso di responsabilità negli insegnanti e nei dirigenti della nostra provincia che è uno dei più alti a livello nazionale”. Proprio di “senso di responsabilità e di solidarietà collettiva” ha parlato recentemente anche il Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi nel rivolgere un appello a tutti i docenti e al personale scolastico a vaccinarsi così da evitare focolai e garantire il rientro in classe a settembre senza dover ricorrere alla didattica a distanza. Un appello condiviso dal dirigente scolastico del Liceo Canossa Daniele Cottafavi.
“Non ci sono elementi per imporre un obbligo giuridico ma si tratta di una sorta di obbligo morale, soprattutto per una comunità che si prende cura”.
Ad oggi – ha detto Bianchi – il Governo non ha intenzione di inserire l’obbligo vaccinale per i docenti e ha lasciato alle regioni la libera scelta di allestire fuori dalle scuole dei punti vaccinali per gli studenti dai 12 ai 19 anni, idea avanzata proprio dall’assessore alla Sanità dell’Emilia-Romagna, Raffaele Donini. “Organizzativamente siamo pronti a fare qualsiasi cosa sia necessaria, allestire il camper con protezione civile e Croce Rossa, il tema organizzativo non sarà ostativo, abbiamo visto quanto la scuola non aperta abbia influito sulle relazioni”.
Intanto – dopo una pausa per le vacanze – le scuole si prepareranno e si organizzeranno per diversi scenari. “C’é un piano A e c’é un piano B, stiamo lavorando comunque al piano A che vede il ritorno in presenza”.
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