REGGIO EMILIA – “Fortunatamente la popolazione delle gravide e dei neonati non è la popolazione target del coronavirus, non risentono degli effetti collaterali degli altri, che ovviamente sono legati anche all’età”. Così Giancarlo Gargano, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’Ausl Irccs di Reggio.
Sono state un centinaio le donne che hanno contratto il Covid in vari momenti della gravidanza assistite al Santa Maria Nuova in spazi e da equipe mediche organizzati ad hoc. Da mamme positive sono nati 52 bambini, tutti negativi. Per loro è stata allestita una sezione dedicata nel reparto di ostetricia dell’Arcispedale, un percorso separato che prevede l’accesso diretto, la sistemazione in una stanza singola e il parto in un sala differente da quelle usate per le altre pazienti. L’obiettivo è quello di garantire un’esperienza il più possibile vicina alla normalità.
“Una volta che è nato il bambino – spiega Cristina Turrini, responsabile del P.S. Ostetricia – Facciamo a fare il pelle a pelle con la mamma che continua a tenere la mascherina e cerchiamo di lasciare questo momento alla famiglia”.
Aggiunge Gargano: “Quello che abbiamo cercato di fare mantenere il neonato insieme alla sua mamma e il suo papà, l’allattamento al seno anche per le Covid positivo”.
Proprio perché le donne in gravidanza non sono considerate parte della popolazione target del virus, la vaccinazione è consigliata solo per le donne incinte affette da patologie importanti o esposte a rischi di contagio. Così vale anche per l’allattamento: “E’ possibile, non ci sono controindicazioni, come nel caso della gravida è raccomandata”, chiosa Gargano.
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