REGGIO EMILIA – Forse è davvero ora che quei “grazie” ai sanitari durante il lockdown dell’anno passato si convertano in prenotazioni per il vaccino. Fatti e non parole.
La stessa direttrice dell’Ausl reggiana, Cristina Marchesi, fa l’ennesimo, accorato, appello alla cittadinanza: “Basta con questa reticenza, vaccinatevi. Ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno della vostra collaborazione” dice, parlando di un costante e preoccupante aumento dei casi.
Da un paio di giorni le nuove positività che si registrano nell’arco delle 24 ore sono superiori alle 40; c’è un altro decesso da contare, quello di una donna di 89 anni di Rubiera, e poi c’è la situazione allarmante che riguarda un ragazzo di 17 anni: da qualche ora il minorenne, che non è vaccinato, è ricoverato nella Rianimazione del Santa Maria Nuova per le conseguenze del Covid. Sta migliorando, ma questo non toglie gravità al contesto. “La vaccinazione è l’unica arma che abbiamo – ha aggiunto la Marchesi – Mi dispiace dover dire che, contrariamente alle prime ondate, ora registriamo una notevole reticenza soprattutto da parte dei giovani, nell’attività di tracciamento. Spesso non ci vengono indicati i contatti stretti e questo significa che persone positive, se non tracciate e seguite dai servizi, possono facilmente infettare altre. Credo che indicare i contatti stretti e consentirci di contenere le infezioni sia un dovere etico, morale, rispettoso della salute della collettività”.
Servizio Tg di Margherita Grassi
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