REGGIO EMILIA – Da una parte la variante Omicron, che è molto contagiosa: secondo gli esperti, non ci metterà molto a soppiantare la Delta e diventare prevalente. Dall’altra, l’enorme numero di tamponi effettuati in occasione dei ritrovi con parenti e amici organizzati in questi giorni di festa.
Il numero dei contagi sta lievitando. Gli ospedali, per quanto sotto pressione, stanno tenendo perché i ricoveri al momento sono sotto controllo. E’ in crisi invece il sistema di tracciamento, dal momento che il numero di persone in isolamento o quarantena aumenta sempre di più. Nella nostra provincia, a oggi, si contano quasi 10mila persone: 5.360 sono in isolamento, perché positive, oppure 4.357 in quarantena fiduciaria perché contatti stretti di positivi.
A novembre dello scorso anno, nel picco della seconda ondata, le persone che l’Ausl seguiva con le procedure di sorveglianza sono state anche di più, circa 12mila. Ma allora non c’era la campagna vaccinale e l’azienda poteva destinare alle attività di tracciamento molto più personale. L’imponente macchina delle vaccinazioni assorbe parecchie risorse: rintracciare i contatti di tutti i positivi sta diventando impossibile.
La richiesta di tamponi è enorme. Il laboratorio del Santa Maria Nuova analizza 2.500 test molecolari al giorno, un numero che nei prossimi giorni si cercherà di aumentare. C’è stato chi si è presentato ai Drive in dell’Ausl di propria iniziativa: l’azienda ricorda che è obbligatorio aver ricevuto l’invito all’appuntamento arrivato con l’Sms, che viene inviato su richiesta del medico di base o della guardia medica. Poi, ci sono le farmacie prese d’assalto in questi giorni da chi vuole fare i tamponi antigenici o salivari rapidi. Un sistema già ora messo a dura prova e si prevede che i numeri aumentino ancora dopo le feste.
Preoccupano le ricadute che ci potranno essere sul mondo del lavoro. Per questo motivo il Governo sta ragionando se e come ridurre le quarantene dei contatti, perlomeno quelli già vaccinati con la terza dose.
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