REGGIO EMILIA – Diverse forniture di dispositivi di protezione, mascherine di tipo ‘Ffp2’, ma non solo, contratti d’appalto che superano il milione di euro e che l’Azienda Usl di Reggio ha stipulato con alcune aziende durante il periodo del primo lockdown, nell’aprile-maggio 2020. Sono sotto la lente della guardia di finanza. Gli uomini del nucleo di polizia economica e finanziaria, comandanti dal maggiore Maria Di Domenica, per tutto il giorno hanno acquisito documenti, cartacei e telematici, negli uffici dell’Ausl.
“Si tratta di un’attività ordinaria di carattere amministrativo – ha spiegato a TgReggio il colonnello Edoardo Moro, comandante provinciale della Guardia di Finanza – incrociando le cifre delle banche dati che riguardano le forniture sono emersi profili di criticità. Questi ‘alert’ possono riguardare ad esempio il prezzo con cui sono stati venduti i dispositivi, o i requisiti che devono soddisfare”.
Durante lo stato d’emergenza le gare per le forniture si sono svolte con procedure più snelle, in deroga al codice degli appalti. In alcuni casi le ditte dovevano fornire soltanto un’autocertificazione, ma i requisiti, ad esempio il marchio Cee, restavano i medesimi. E ora la guardia di finanza sta verificando proprio questo aspetto. “Siamo ancora in una fase embrionale – continua il colonnello Moro – l’attività potrebbe avere diversi risvolti: si potrebbe profilare un danno erariale, in questo caso interverrebbe la procura della Corte dei Conti, oppure una truffa o altre ipotesi di reato, allora trasmetteremo l’informativa alla procura ordinaria di Reggio”.
Lo scorso anno la stessa Azienda Usl è stata sottoposta a un’analoga ispezione da parte delle fiamme gialle e in quel caso dalla verifica dei documenti non sono emerse irregolarità.
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Il commento dell’Ausl
La Direzione dell’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia, in merito alla notizia diffusa dall’ANSA, conferma l’accesso nei propri uffici amministrativi della Guardia di Finanza, che ha preso visione della documentazione relativa all’acquisto di dispositivi di protezione individuale effettuati nella prima fase della pandemia, nella primavera del 2020. Nel confermare la fiducia nel corretto operato del proprio personale addetto agli approvvigionamenti, l’Azienda ha prestato piena collaborazione al fine di garantire un veloce accertamento della regolarità degli acquisti effettuati.