REGGIO EMILIA – Nel giro di tre giorni si è passati da 11 a 20 persone ricoverate in ospedale per Covid, con un paziente finito in terapia intensiva. Non essendo più attivo il monitoraggio con i tamponi molecolari, il numero dei ricoverati è quello che oggi fornisce il quadro più preciso dell’andamento dell’epidemia: il Covid, dopo l’estate, sta dunque rialzando la testa. Era da aprile che in provincia non si vedevano questi numeri. Lo scorso inverno, comunque, i ricoverati erano in media 140 al giorno.
“Siamo in una fase di ripresa dell’infezione e nei mesi a venire i casi aumenteranno ulteriormente con la ripresa delle scuole e con il freddo – le parole di Marco Massari, direttore del reparto di Malattie Infettive dell’Ausl – Per ora nessun allarme, ma prudenza. Anche nell’uso delle protezioni individuali come la mascherina: nei presidi sanitari e dove ci sono persone fragili è bene tenerla, al di fuori va fatta una valutazione individuale. E’ presumibile che a Reggio si continuerà a fare i tamponi alle persone che devono essere ricoverate in ospedale, sebbene sia consigliato solo nei reparti con persone fragili. Le persone fragili sono in tutti i reparti, in via prudenziale credo che continueremo a farli”.
C’è una buona notizia però: anche le ultime varianti sotto tutte “figlie di Omicron” e come tali vanno trattate. “Significa – ha spiegato Massari – che danno gli stessi sintomi e dunque la stessa risposta ai vaccini. In autunno verrà proposta una versione “aggiornata” dei vaccini: “La nostra circolare ministeriale consiglia il vaccino a chi ha più di 60anni e alle persone fragili, che possono essere colpite più duramente. In America, invece, viene consigliato a tutti”.
Reggio Emilia covid nuovi casi Covid









