REGGIO EMILIA – A causa del Covid e delle misure restrittive adottate per contenere l’epidemia, quest’anno ogni reggiano registrerà una perdita, per quanto riguarda il valore aggiunto pro-capite, di ben 3.374 euro in valore assoluto e in percentuale del -10,4% rispetto al 2019, anno in cui aveva raggiunto il valore di 32.463 euro: nel 2020 sarà infatti di 29.089 euro.
A stimare la contrazione del valore aggiunto per abitante a livello provinciale è stato l’ufficio studi della Cgia di Mestre in un report odierno. Gli artigiani mestrini, però, tengono a precisare che i dati emersi in questa elaborazione sono sicuramente sottostimati. Aggiornati al 13 ottobre scorso, non tengono conto degli effetti economici negativi che deriveranno dagli ultimi Dpcm che sono stati introdotti in queste ultime due settimane.
L’Emilia Romagna passerà da un valore aggiunto pro-capite di 31.900 euro del 2019 ai 28.671 di quest’anno con una perdita in valore assoluto di 3.229 euro e in percentuale di -10,1%; inoltre, il Pil dell’Emilia Romagna è stimato che passerà dai 158.612 milioni di euro del 2019 ai 142.953 milioni di euro del 2020, con una perdita in valore assoluto di 15.660 milioni di euro e in percentuale del 9,9%, retrocedendo ai livelli del 2000 e perdendo ben 20 anni.
Per quanto, poi, riguarda l’andamento degli occupati, si stimano in regione 1.990,800 a fronte dei 2.032,600 del 2019 con un calo in valore assoluto di 41.800 unità e in percentuale una flessione del 2,1%.
La preoccupazione, conclude la Cgia, riguarda la tenuta occupazionale. Se nei prossimi mesi il numero dei disoccupati fosse destinato ad aumentare a vista d’occhio, la tenuta sociale del Paese sarebbe a forte rischio. Grazie all’introduzione del blocco dei licenziamenti, quest’anno gli occupati a livello nazionale scenderanno di circa 500 mila unità. Un dato certamente negativo, ma lo sarebbe stato ancor più se la misura sopracitata non fosse stata introdotta dal Governo nel marzo scorso.