REGGIO EMILIA – “Nel reggiano e in generale in regione ad ora non c’è traccia della variante indiana“. La rassicurazione arriva dal professor Vittorio Sambri, direttore di uno dei due laboratori in Regione che analizza campioni di tamponi per isolare appunto le varianti. Nella nostra provincia però c’è il più alto tasso in Emilia-Romagna della variante brasiliana.
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“Non si può più parlare di variante inglese, è il nuovo Covid“. Era il 70% delle positività a inizio marzo, in due mesi è cresciuta fino a rappresentare l’oltre 90% attuale dei casi Covid che emergono in regione: è per questo che il professor Vittorio Sambri dice che ormai non si può più parlare di ‘variante’ inglese, che è diventata il virus attualmente circolante. Le caratteristiche sono rimaste le stesse, alta contagiosità e sintomi lievi, e questo è consolante da una parte, calano i decessi, meno confortante dall’altra, visto che le nuove positività rimangono molto alte. “A fine lockdown c’erano 3mila nuovi casi al giorno in Italia, adesso sono 4 volte tanto: scegliere di riaprire con i contagi ancora alti porta ad un calo lento”.
Il professor Sambri dirige, a Pievesestina, uno dei due laboratori in Regione che analizza campioni di tamponi per identificare appunto la presenza di varianti: “La variante brasiliana è presente soprattutto a Modena e Reggio, Reggio in particolare“. Più del doppio della media regionale.
E’ quindi nel nostro territorio il dato più alto, poco meno del 10%, di presenza della brasiliana. Secondo il professore, la spiegazione può essere che qui è arrivata prima e quindi sta circolando da più tempo. “Non è presenta la sudafricana, men che meno la indiana”.
“Men che meno”, dice Sambri, perché proprio verso l’eventuale presenza dell’indiana nella bassa reggiana sono indirizzate le preoccupazioni maggiori adesso. Per ora non ce n’è traccia, e anche se in futuro le cose cambiassero, le caratteristiche finora emerse non devono impensierire particolarmente: “Se poi dovesse diventare particolarmente virulenta vedremo, intanto affrontiamo un problema per volta”.