REGGIO EMILIA – La ripresa delle scuole e il rischio focolai. Di questo si è parlato ieri sera nella trasmissione Il Medico e il Cittadino su Telereggio.
“Si confermano più a rischio gli studenti delle superiori per il comportamento dei ragazzi più grandi rispetto ai più piccoli, che sono l’anello forte della pandemia”. E’ stato un inizio di anno scolastico “col botto”, secondo il direttore del programma Materno Infantile dell’Ausl reggiana, Alessandro Volta, con i primi casi di Covid nelle scuole materne e poi alle superiori.
Tutto ampiamente previsto, ma se tra i bimbi piccoli il contagio a scuola è stato per il momento scongiurato, alle superiori si parla già di un primo focolaio. Dagli accertamenti eseguiti sui compagni di classe delle due gemelle risultate positive all’istituto “Carrara” di Novellara, infatti, è emerso un nuovo caso di positività in un ragazzo.
Il livello di contagio tra gli adolescenti, dunque, secondo Volta ospite della trasmissione, è al pari di quello tra adulti, mentre per i più piccoli è inferiore e si sta ragionando per questo di ridurre per loro i tempi di quarantena. Per i bimbi sani non è consigliata la vaccinazione antinfluenzale, mentre è importante per quelli con patologie croniche. “Non c’è mai stata un’adesione alta – le sue parole – ma quest’anno ci aspettiamo che vengano tutti. Abbiamo ordinato il 20% in più di vaccini”.
I pediatri di famiglia, in questo periodo, stanno lavorando per recuperare l’attività ordinaria sospesa durante il lockdown: ad esempio, le visite per l’attività sportiva e i bilanci di salute. “Stiamo vedendo i bimbi che vanno a scuola al pomeriggio e i lattanti al mattino”, ha spiegato Romano Manzotti, pediatra del distretto di Scandiano.
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